Le statue dell'Acropoli

Esplora la ricchezza artistica delle statue dell’Acropoli, come le Cariatidi o i controversi Marmi di Elgin. Qui capirai quali sono i pezzi che puoi vedere sul posto e quali invece richiedono una visita al museo.

The Porch of the Caryatids

Perché ci sono tante polemiche sulle sculture dell'Acropoli?

Prima di visitare l’Acropoli, dovresti conoscere un conflitto culturale aperto da decenni tra Grecia e Regno Unito. Per capirlo, bisogna tornare indietro agli inizi del XIX secolo e incontrare Thomas Bruce, meglio conosciuto come Lord Elgin, che era l’ambasciatore britannico presso l’Impero Ottomano. A quel tempo la Grecia era sotto il dominio turco ed Elgin ottenne un permesso, la cui interpretazione rimane molto discussa, per rimuovere i pezzi dai templi.

Quello che accadde dopo cambiò per sempre il volto di Atene.

Elgin ordinò la rimozione e il trasporto di un gran numero di rilievi e figure, principalmente dal Partenone, ma anche dall’Eretteo, dal Tempio di Atena Nike e dai Propilei. Questi pezzi finirono per essere venduti al governo britannico e, dal 1817, il British Museum di Londra li espone come una delle sue collezioni più preziose.

Pertanto, se ti chiedi dove si trovano ora i marmi del Partenone, la risposta è che sono divisi: una parte significativa si trova a Londra e l’altra ad Atene.

I greci sostengono che queste opere siano state saccheggiate illegalmente mentre il paese non era sovrano, definendo l’atto uno smembramento di un monumento nazionale. Da parte sua, l’istituzione britannica ha sempre sostenuto che Elgin ha salvato le sculture dalla distruzione e dall’incuria. Tuttavia, con l’apertura del nuovo Museo dell’Acropoli nel 2009, la Grecia ha eliminato una delle argomentazioni tecniche di Londra dimostrando di disporre di strutture all’avanguardia per ospitare e proteggere questi capolavori.

Se decidi di visitarlo, quando attraverserai la Galleria del Partenone del museo ateniese, vedrai una cosa impressionante: i curatori hanno affiancato i pezzi originali rimasti in Grecia alle repliche in gesso dei Marmi di Elgin. Il contrasto cromatico tra il marmo originale e il gesso bianco evidenzia visivamente tutto ciò che manca.

Come ha detto un utente di Reddit: “All’ultimo piano del museo dell’Acropoli c’è un basamento vuoto e una targa che dice che i marmi del Partenone (Elgin) appartengono a questo luogo, ma invece sono al British Museum”.

È un modo silenzioso ma potente per chiedere la riunificazione di un insieme artistico che era stato concepito come un’unità narrativa. Non si tratta quindi solo di una questione di proprietà, ma di integrità archeologica e artistica, poiché molte di queste sculture fanno parte di un fregio continuo che raccontava una storia specifica della città.

Statue visibili sulla collina dell'Acropoli

Quando finalmente salirai in cima alla collina, noterai che l’architettura domina il paesaggio, ma le statue dell’Acropoli sono ancora presenti, anche se in modo diverso da come potresti immaginare. È importante sapere che quelle che vedi oggi all’aperto sono, per la maggior parte, riproduzioni molto accurate. Gli originali sono stati trasferiti al museo anni fa per proteggerli.

Ogni tempio aveva una propria decorazione scultorea. Nell’Eretteo, ad esempio, vedrai le iconiche Cariatidi che sostengono il peso del portico meridionale. Sono magnifiche e, nonostante siano delle copie, ti permettono di apprezzare la scala e l’intenzione originale degli architetti. Lo stesso vale per alcuni rilievi del Tempio di Atena Nike.

Il Partenone: Frontoni e Metope

Se guardi le estremità superiori del Partenone, in quegli spazi triangolari chiamati frontoni, vedrai alcuni resti di figure umane e cavalli. In origine, questi spazi narravano due momenti chiave: la nascita di Atena dalla testa di Zeus sul lato est e la contesa tra Atena e Poseidone per il controllo della città sul lato ovest. Oggi in loco rimangono solo frammenti erosi, ma la loro sola presenza ti dà un’idea della grandezza dell’insieme.

Appena sotto il tetto, sui lati del tempio, si trovano le metope. Si tratta di pannelli quadrati scolpiti in altorilievo, che in origine erano 92. Raffiguravano battaglie mitiche, come la Gigantomachia o la Centauromachia, che simboleggiavano il trionfo della civiltà e dell’ordine sulla barbarie. Sebbene molte di quelle rimaste sull’edificio siano gravemente danneggiate da secoli di usura e da esplosioni storiche, è ancora possibile apprezzare la tensione muscolare e il movimento dinamico delle figure sopravvissute.

L'Eretteo: Il Portico delle Cariatidi

L’Eretteo è probabilmente l’edificio più elegante della roccia sacra. Ciò che ti colpirà maggiormente è il famoso Portico delle Fanciulle (Cariatidi), dove sei figure femminili fungono da colonne. Anche in questo caso, ricorda che le figure che vedi lassù, esposte al vento e al sole, sono repliche in cemento. Gli originali furono rimossi nel 1979 per evitare che l’inquinamento sciogliesse il marmo pentelico con cui erano stati creati.

Queste statue rappresentano donne di Caryae, una città dell’Asia Minore, e sono una meraviglia dell’ingegneria antica. Se osservi la loro postura, vedrai che hanno una gamba leggermente piegata, dando un’apparenza di leggerezza nonostante sostengano tonnellate di pietra sulla testa. Il Museo dell’Acropoli conserva cinque esemplari originali, disposti in modo da poter camminare intorno a loro e vedere anche le intricate acconciature sulle loro spalle. C’è uno spazio vuoto molto significativo nell’esposizione, riservato alla sesta sorella che Lord Elgin prese e che oggi si trova al British Museum.

Il Tempio di Atena Nike: Fregi

Questo piccolo tempio, situato proprio accanto ai Propilei (l’ingresso principale), viene spesso ignorato dai visitatori che si affrettano verso il Partenone. Tuttavia, i suoi rilievi sono un gioiello di delicatezza. Il fregio circonda la parte superiore dell’edificio e raffigura scene di battaglia, sia mitiche che storiche, tra cui la vittoria dei Greci sui Persiani. A differenza di altri templi, qui gli dei e gli uomini si mescolano in modo molto fluido.

Nel museo è possibile ammirare uno dei pezzi più famosi che apparteneva alla sua balaustra, la “Nike che si allaccia il sandalo”. Si tratta di un bassorilievo in cui l’artista è riuscito a far sembrare il marmo un tessuto bagnato e trasparente, rivelando la forma del corpo sotto le pieghe del vestito.

Anche se nell’edificio attuale puoi vedere solo la struttura e alcuni resti dei fregi, sapere cosa rappresentano ti aiuta a capire che questo luogo era dedicato alla celebrazione della vittoria di Atene e alla gratitudine verso la sua dea protettrice. Ti consigliamo, quando lo visiterai, di prenderti qualche minuto per osservare la precisione dei rilievi che ancora resistono al passare del tempo.

Sculture da non perdere nel Museo dell'Acropoli

Una volta sceso dalla collina, la visita al Museo dell’Acropoli è fondamentale. Qui i marmi del Partenone sono esposti all’altezza degli occhi, consentendo una prospettiva unica. Oltre alle Cariatidi originali, il museo ospita statue dell’Acropoli di fama mondiale e altri tesori artistici che ti lasceranno sicuramente a bocca aperta:

The Moschophoros

Il Moschophoros

Conosciuto anche come “Il portatore di vitello”, è un capolavoro del periodo arcaico che rappresenta un giovane che porta un vitello sulle spalle. È affascinante osservare il “sorriso arcaico” sul suo volto, una caratteristica tipica dell’epoca.

The Kore Collection

La collezione Kore

Figure di giovani donne con abiti meticolosamente decorati. Queste statue conservano ancora tracce della loro policromia originale in alcuni punti, ricordandoci che il mondo antico era pieno di colori!

Mourning Athena or Pensive Athena

L'Atena in lutto

È noto anche come “Atena pensierosa”. In questo rilievo, la dea appare appoggiata alla sua lancia con la testa china davanti a una stele, mostrando una vulnerabilità e un’umanità insolite nelle raffigurazioni delle divinità.

Statue of Alexander the Great in the Acropolis Museum.

Testa di Alessandro Magno

Frammento scultoreo in marmo pentelico che rappresenta il famoso re macedone. Risalente al periodo tardo-classico, è caratterizzato da un volto idealizzato e da una chioma fluente, che riflette sia la giovinezza che il potere.

Statue of the head of Artemis Brauronia

Testa di Artemide Brauronia

Attribuito allo scultore Prassitele, questo pezzo del IV secolo a.C. si distingue per i suoi tratti morbidi e il suo naturalismo, associato al santuario della dea sull’Acropoli.

Head of a Priest

Testa di un sacerdote

Di epoca romana, questa scultura si distingue per il doppio diadema, simbolo dell’autorità religiosa, che unisce il realismo del viso allo status simbolico.

Statue of the Lioness and the Calf

Leonessa e toro

Questa scultura in pietra calcarea (570 a.C. circa) faceva parte del tempio di Hekatompedon. Raffigura una scena violenta e simbolica di dominio influenzata dalle tradizioni artistiche del Vicino Oriente.

The Magic Sphere in the Acropolis Museum

La sfera magica

Oggetto in marmo di epoca romana rinvenuto nel Teatro di Dioniso. È scolpito con una complessa iconografia magica e astrale, con al centro il dio Helios come sovrano del cosmo.

Parthenon south metope 1

Metopa sud del Partenone 1

Raffigura una delle scene più dinamiche della Centauromachia, la mitica battaglia tra i Lapiti (un popolo della Tessaglia) e i centauri. Si tratta di un pezzo in marmo, scolpito in alto rilievo.

Ulteriori informazioni

Questo biglietto ti consente ai visitatori di accedere al sito archeologico dell’Acropoli e alle sue pendici, compresi il Partenone, il Teatro

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